Skip to main content

Scopri i servizi e i prodotti di Ottica 2M. CHIAMA ORA

Notizie e approfondimenti sul benessere degli occhi

Approfondimenti sulla vista, l'ipovisione, le curiosità e i trattamenti più innovativi. Rimani sempre aggiornato sul benessere visivo e su tutte le novità di Ottica 2M con gli articoli scritti dai nostri ottici specializzati.

L’ANATOMIA DELL’OCCHIO UMANO

Tutto quello che c’è da sapere sull’anatomia e le funzioni del nostro organo visivo

Avete mai pensato a com’è strutturato il nostro organo visivo e come funziona? In questo articolo, Vogliamo aiutarvi con parole semplici a scoprire l’anatomia dell’occhio umano e a capire il suo funzionamento.

Premessa

L’occhio è uno degli organi più complessi del nostro corpo e riesce ad assorbire ed elaborare più di 10 milioni di informazioni al secondo.

Per spiegarne il funzionamento in maniera basilare, possiamo paragonarlo ad una videocamera: le diverse parti che lo costituiscono lavorano insieme per visualizzare il mondo circostante.

Ora, però, partiamo dall’anatomia.

Anatomia: la struttura dell’occhio umano

Cornea

La cornea, ovvero lo strato esterno dell’occhio, è la “lente” più esterna del nostro occhio ed è ricoperta da liquido lacrimale. Ha la forma di una calotta sferica ed è trasparente per lasciare entrare la luce nell’occhio. Per questo motivo, è priva di vasi sanguigni, ma è molto ricca di terminazioni nervose, risultando una delle parti più sensibili di tutto il nostro organismo. Svolge anche un importante effetto barriera per proteggere l’interno dell’occhio da corpi estranei e, grazie alla sua curvatura, consente all’occhio di vedere bene, proprio come l’obiettivo della macchina fotografica.

Pupilla

La pupilla è il punto nero al centro dell’occhio. In realtà la pupilla non è una struttura, ma un foro al centro dell’iride (come il buco al centro di una ciambella) e consente alla luce di passare all’interno dell’occhio. Reagisce, quindi, alla luce, adattandosi alla sua intensità, anche se in realtà, per i motivi descritti prima, non è proprio la pupilla stessa a cambiare, bensì è l’iride che ne permette l’adattamento.

Lo sapete che anche il nostro stato emotivo influenza le dimensioni delle pupille? Ad esempio, paura e gioia ne possono provocare la dilatazione.

Iride

L’iride è l’anello colorato che circonda la pupilla. Come anticipato poco fa, Controlla la quantità di luce che entra nell’occhio: in un ambiente molto luminoso, fa sì che la pupilla si rimpicciolisca, riducendo così la quantità di luce in ingresso; al contrario, al buio, fa dilatare la pupilla, per permettere di far entrare più luce nell’occhio.

In più, l’iride determina il colore degli occhi e la sua struttura è unica per ciascun individuo. Curiosamente, il colore dell’iride non influisce in alcun modo sulla nostra visione. Chi ha gli occhi marroni non vede il mondo “più scuro” di chi ha gli occhi blu. Leggi il nostro articolo per saperne di più sul colore degli occhi.

Cristallino

È lo zoom del nostro occhio! Il cristallino raccoglie la luce che passa attraverso la pupilla e consente di mettere a fuoco l’immagine sulla retina. È elastico e grazie a dei piccoli muscoli (muscoli ciliari) che lo comandano può cambiare forma, per focalizzarsi su oggetti vicini e lontani: quando guardiamo oggetti vicini, il cristallino si curva per permettere di metterli a fuoco nitidamente, al contrario, quando gli oggetti sono lontani, il cristallino si appiattisce. Questo meccanismo ha il nome di accomodazione. Il cristallino capovolge l’immagine che guardiamo e la proietta sulla retina al contrario. L’immagine viene girata “nel verso giusto” solo successivamente, cioè quando il cervello la elabora.

Corpo ciliare

Il corpo ciliare svolge un ruolo importante nella visione: produce il liquido che riempie la parte anteriore dell’occhio (umor acqueo) e contiene il muscolo ciliare che, come abbiamo visto, adatta il cristallino e ci permette di mettere a fuoco sia gli oggetti vicini che lontani.

Sclera

La sclera, ovvero la parte bianca dell’occhio, è il vero e proprio guscio del nostro occhio. Avvolge tutto l’occhio, con solo due eccezioni: nella parte frontale dove si trova la cornea e nella parte posteriore dove esce il nervo ottico con tutte le fibre nervose che contengono le informazioni che l’occhio trasmette al cervello per consentirci di vedere.

Corpo vitreo

È il liquido gelatinoso che riempie la parte posteriore del nostro occhio (tra il cristallino e la retina). È trasparente ed è costituito per il 98% da acqua.

Coroide

La coroide è uno strato dell’occhio è posto tra la sclera e la retina che e arriva fino al corpo ciliare e all’iride. Fornisce nutrienti ai ricettori sulla retina, ed è fondamentale per il corretto metabolismo ed equilibrio di tutte le strutture retiniche.

Retina

È il rullino del nostro occhio. La retina elabora gli stimoli luminosi e cromatici per trasmetterli al cervello tramite il nervo ottico. In poche parole, la retina utilizza le sue cellule sensoriali per convertire la luce in ingresso, in uno stimolo elettrico, che verrà, poi, elaborata dal cervello e trasformata in un’immagine. La retina ha molti strati di cellule sensoriali, tra cui troviamo anche i fotorecettori, composti da coni (per vedere i colori) e bastoncelli (per la visione in bianco e nero). L’area dell’occhio in cui si trova la massima concentrazione di cellule sensoriali è la macula, che si trova nella zona centrale della retina: in questo punto la risoluzione è di circa 10 volte superiore a tutto il resto dell’occhio.

Nervo ottico

Il nervo ottico è responsabile del trasferimento di informazioni dalla retina al cervello. È costituito da circa un milione di fibre nervose ed esce dalla retina attraverso la papilla. Questo punto è noto anche con il nome “punto cieco”, perché qui la retina è priva di cellule sensoriali. Di fatto, l’immagine generata dal cervello è un punto nero, il quale, però, non viene percepito “consapevolmente” perché il cervello “rimedia” all’errore senza farcelo notare.

Fovea

È il centro della macula e il punto in cui la risoluzione del nostro occhio è al massimo livello. La fovea è grande meno di due millimetri, ma svolge compiti fondamentali nel nostro sistema ottico. È composta solo da fotorecettori e questo le consente di catturare l’immagine a colori e con la massima nitidezza in quanto priva dei “disturbi” degli altri strati di cellule sensoriali. A differenza di una macchina fotografica in cui tutto il rullino ha la stessa nitidezza, nel nostro occhio questo è l’unico punto che ci garantisce la capacità di fissare e riconoscere un dettaglio, mentre tutto il resto della nostra retina ci aiuta nei movimenti e nella percezione dello spazio circostante.

La parte esterna dell’occhio umano

Anche la parte esterna dell’occhio è fondamentale per il buon funzionamento della visione ed è costituita da: muscoli, palpebre, ciglia, ghiandole lacrimali e sopracciglia. Ad esempio, le sopracciglia proteggono gli occhi dal sudore che potrebbe colare dalla fronte; mentre, le ciglia tengono lontana la polvere o particelle di sporcizia. I muscoli sono gli esecutori tutti i movimenti degli occhi, mentre le palpebre ricambiano costantemente il film lacrimale dell’occhio mantenendolo sempre ben idratato e svolgono un ruolo fondamentale di protezione, ecco spiegato perché quando un oggetto si avvicina velocemente ai nostri occhi involontariamente chiudiamo subito le palpebre!

La visione: vediamo grazie alla luce

Il modo in cui vediamo le cose è il risultato di un processo complesso e difficilmente spiegabile con poche righe, ma proviamo a renderlo semplice.

La luce rimbalza sugli oggetti che ci circondano e raggiunge il nostro occhio, dove incontra la cornea, che compie già una prima azione di messa a fuoco e direziona la luce all’interno della pupilla. Una volta superata la pupilla la luce passa attraverso il cristallino, che compie l’ultimo sforzo di messa a fuoco, facendo arrivare l’immagine (la luce) sulla retina. Da qui, l’immagine viene convertita in stimolo elettrico e attraverso le fibre del nervo ottico viene trasportata fino al cervello. Arrivati a questo punto, la cosa si complica ulteriormente perché lo stimolo si divide in varie strade per portare le informazioni a tutte le strutture che si occupano della visione (percezione del movimento, dello spazio, dei dettagli, della profondità, ecc). Il nostro cervello poi rimescola e rielabora tutte queste informazioni per costruire un’immagine finale. Inutile dire come questo lungo ed artificioso processo in realtà si svolga in frazioni di secondo!!

La luce sta alla base di tutto ciò che vediamo. Nella più totale oscurità, siamo essenzialmente ciechi. Nello specifico, ciò vuol dire che per poter vedere un oggetto, è necessario che questo sia esposto a una qualche forma di luce, che poi viene riflessa dall’oggetto ed elaborata dal nostro apparato visivo.

Vedere da vicino e da lontano

Un occhio senza difetti visivi riesce automaticamente, senza ausili, a passare dalla visione da vicino a quella da lontano mettendo a fuoco gli oggetti a qualsiasi distanza. Questa abilità dinamica è chiamata accomodazione e si basa sull’elasticità del nostro cristallino. In condizioni normali, il cristallino è pressochè piatto e questa forma è ideale per mettere a fuoco gli oggetti lontani. Ma se dobbiamo guardare un oggetto vicino, il cristallino si incurva, passando nell’intervallo del vicino e permettendoci, quindi, di mettere a fuoco oggetti vicini.

Problemi di visione e malattie degli occhi: cosa fare se la visione è limitata

Sono molti i problemi di visione che possono limitare la nostra percezione visiva, come miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia. Nella maggior parte dei casi, un paio di occhiali con lenti adeguate alle specifiche esigenze visive sono in grado di far riguadagnare una visione nitida.

Tuttavia, esistono anche molte patologie degli occhi, che possono influenzare la nostra visione in maniera molto notevole e avere conseguenze importanti sul modo in cui percepiamo ciò che ci circonda. Esse comprendono tutti i disturbi, da quelli apparentemente più innocui come la secchezza oculare, fino a cose più serie come strabismo, cataratta, glaucoma, degenerazione maculare (maculopatia) e altre ancora.

Per saperne di più, leggi i nostri articoli riguardanti l’ipovisione.

Condividi:

Ultime news