LA STORIA DEGLI OCCHIALI
L’evoluzione degli occhiali dallo strumento visivo alla tecnologia wearable
In questo articolo faremo un breve excursus sulla storia degli occhiali, partendo dalla nascita del primo ausilio visivo e terminando con l’accessorio di moda che è oggi.
Gli occhiali sono stati una delle invenzioni più importanti della storia dell’umanità, perché, per la prima volta, milioni di persone sono riuscite a vedere bene a dispetto dei loro difetti visivi. Ovviamente, c’è voluto molto tempo per sviluppare gli occhiali come li conosciamo ora, ma partiamo dall’inizio e cominciamo a ripercorrerne la storia.
Il primo ausilio visivo al mondo
Nel XII secolo, lo studioso e astronomo arabo Ibn al-Heitam fu il primo a suggerire di utilizzare parti di una sfera di vetro per l’ingrandimento ottico. Tuttavia, le sue idee divennero realtà solo nel XIII secolo, quando alcuni monaci italiani, dopo aver letto il suo “Libro dell’Ottica”, svilupparono una lente semi-sferica fatta di cristallo di roccia e quarzo, che, se posizionata su una pagina scritta, era capace di ingrandire le lettere. Possiamo immaginare quanto questa invenzione aiutò, prima di tutto, gli stessi monaci, che soffrivano di presbiopia.
Quando e dove sono stati inventati gli occhiali
Con ogni probabilità i primi occhiali furono inventati a Venezia nel corso del 1200, per la precisione a Murano, dove veniva prodotto il vetro bianco necessario per la creazione degli ausili visivi. Nella famosa isola veneziana, i mastri vetrai per la prima volta riuscirono a molare due lenti convesse e a incastonarle in due cerchi di legno uniti da un segmento e un rivetto. Questi occhiali “primordiali”, quindi, non avevano nessun elemento che li tenesse attaccati alla testa, nonostante ciò, erano considerati il miglior ausilio per il comfort visivo.
A discapito di tutti gli sforzi dei mastri vetrai, non fu possibile mantenere segrete le tecniche di lavorazione di realizzazione del vetro e, nel corso degli anni, gli occhiali a rivetto giunsero fino in Germania, dove è stato trovato l’esemplare più antico.
Successivamente, si sostituì il segmento degli occhiali a rivetto con un arco e il materiale della montatura passò dal legno al piombo, in più, vennero dotati di aste. L’aspetto, quindi, era molto simile a quello degli occhiali odierni, anche se i materiali utilizzati erano molto diversi dagli attuali: pelle, ferro, argento, bronzo, guscio di tartaruga, corno e stecca di balena.
Curiosità: una delle prima rappresentazioni pittoriche degli occhiali appare in un ritratto del Cardinale Ugo di Provenza, affrescato nel 1352 dal pittore Tomaso di Modena nel convento domenicano di San Nicolò, a Treviso.
Gli occhiali oggi
È solo all’inizio del XVIII secolo a Londra che comparvero gli occhiali che vediamo e indossiamo oggi e la loro presenza è confermata da una brochure promozionale del 1728 dell’ottico inglese Scarlett. Qualche anno più tardi, negli Stati Uniti, Benjamin Franklin creò nel 1784 un paio di lenti bifocali.
I moderni “occhiali con aste” iniziarono a diffondersi all’inizio del 1850. La loro forma è rimasta per lo più identica per l’ultimo secolo e mezzo. Tuttavia, il comfort per l’indossatore è aumentato con il tempo grazie al miglioramento del design delle aste e dei naselli fino al raggiungimento della perfezione anatomica all’inizio del 20° secolo. Dopodiché, si iniziò a lavorare sulle lenti degli occhiali, permettendo al portatore di vedere nitidamente attraverso le aree periferiche della lente, anziché voltare la testa finché l’oggetto da osservare non si trovava al centro della lente. A questo successo ne seguì un altro negli anni ’30, quando venne realizzata la prima montatura al mondo che non scivolava dal volto del portatore. Ed eccoci giunti agli occhiali moderni.
Ausili visivi di ogni forma e misura
Non dimentichiamo che, oltre agli occhiali, sono stati sviluppati ausili di ogni forma e misura, come il monocolo, i lorgnette, occhialini da tenere davanti agli occhi tramite un’impugnatura a stanghetta, gli occhiali bordati di Norimberga, chiamati “spacca-naso”, poiché erano costituiti da una montatura in filo in cui erano incastonate le lenti, che poggiava sull’attaccatura del naso.
Cosa possono fare gli occhiali oggi
Negli anni ’70, gli occhiali divennero un elemento da mostrare. Assunsero, quindi, una chiave estetica, per far esprimere ad ognuno il proprio stile. In poco tempo, si imposero nel mondo del cinema, come i Ray-Ban Aviator portati da Tom Cruise in Top Gun. Affianco ad un’evoluzione di stile, c’è stata anche un’evoluzione tecnologica; per esempio, sono state ideate le lenti progressive di precisione, le fotocromatiche, per non parlare poi delle lenti a contatto. Oggi possiamo assistere anche all’utilizzo della tecnologia wearable, con i Ray-Ban Stories.
Ray-Ban Stories
I Ray-Ban Stories sono i primi occhiali smart, che rendono più creativi e originali i contenuti social. Sono l’unione del design di un occhiale da vista o da sole classico e di un accessorio tecnologico e smart, rappresentato da una fotocamera, capace di scattare foto e registrare video. In altre parole, sono i modelli evergreen di Ray-Ban con in aggiunta fotocamera, microfono, altoparlanti, batterie e aste touch.
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